La visione artistica di Del Bene
Arte in Val Gardena : Berardino Del Bene predilige la pittura sociale per il suo contenuto interiore. Un impegno personale nei confronti del prossimo in un profondo senso spirituale.
Rimane comunque un artista polivalente, realizzando opere personali originali, quanto copie d’autore di pregevole fattura, omaggi ai suoi artisti preferiti.
Noto anche come ritrattista, le sue opere sono state esposte in numerose collezioni private, nazionali ed estere.
La sua è una pittura può apparire in alcuni casi “inquieta”. Bensì essa è solo mossa dalla coraggiosa volontà di rappresentare la verità del contesto sociale, spingendo il pubblico oltre le apparenze.
“L’opera d’arte” esiste prima di essere rappresentata, già nel suo concepimento interiore.
La critica all’Arte in Val Gardena a Del Bene
Berardino del Bene è stato recensito in moltissime occasioni da diverse testate del settore in Italia come in Valgardena.
Del Bene è una figura estranea ai dibattiti e polemiche sull’arte, selezionando accuratamente le occasioni espositive a lui offerte nelle diverse occasioni.
Ha colto con favore l’utilizzo dei media, per comunicare la sua arte. Un nuovo modo di confrontarsi con il mondo dell’arte, capace di abbattere le barriere ed in confini, verso una nuova globalità sociale.
Un potente mezzo planetario, ritenuto da Del Bene capace di rendere l’artista libero ed indipendente da qualsiasi fenomeno di colonizzazione artistica.
Formazione artistica
Inizia il suo percorso artistico presso l’Istituto d’Arte, formandosi successivamente nei laboratori dei grandi maestri del disegno e del restauro, avvalendosi della supervisione di Erich Ebborn della Royal Academy di Londra.
Studia e sperimenta in maniera profonda i classici del passato, ripercorrendo i capolavori degli impressionisti. In questo periodo di studio riproduce moltissime opere ai fini didattici.
In una seconda fase del suo percorso inizia a realizzare opere di carattere personale e intima, escludendo ogni casualità tecnica, molto attento al cromatismo ed all’uso dei pigmenti utilizzati.
Molta attenzione viene prestata al “disegno di base” che conferisce nei suoi dipinti la giusta prospettiva ed il realismo attento e minuzioso che lo contraddistingue.
Evoluzione del linguaggio pittorico
Una evoluzione anche in chiave psicologica, che porta l’appassionato dalla tenera eta verso un viaggio che lo conduce dall’ombra verso la luce.
Un’autonomia spiccata, frutto di una fervida capacità di osservazione e di penetrare nei quotidiano. Con misurato realismo, compenetra la rappresentazione dei fatti di cronaca moderna, portandolo quasi a essere un cronista.
Spirito indipendente, evita l’appartenenza nelle associazioni di qualsiasi natura, sia esse artistiche o sociali. Ispirato forse dal pittore Paul Dufy.
Berardino Del Bene è considerato da molti critici fra i maggiori esponenti e commentatori di arte sociale. Si ispira a grandi del passato quali il pittore Christian Krogh (1852-1925), che ritraeva gli aspetti più scandalosi della vita sociale del tempo quali la “povertà”.
Disinteressato dalla mondanità, ha volutamente congelato le problematiche attuali attraverso l’immagine, non per risaltarne le brutture, ma al fine di offrire un monito contro l’estremismo di ogni genere.
Autore esigente e rivolto al lato spirituale dell’uomo riportando schiettamente le verità poco accettate del mondo attuale.
Per questo la sua è una creatività sofferta, ma senza rimpianti. Parafrasando le parole del pittore Odilon Redon ad una critica francese (1880), a lui contraria per i suoi temi inquietanti, disse: “Ho creato un’arte per me stesso”, pittore fuori dagli schemi per l’acuta osservazione del suo mondo.
Anche Berardino Del Bene si ispira ai pittori ed i poeti del simbolismo moderno, dove l’osservazione acuta, la sensibilità e la fervida immaginazione regnano sovrane.
L’etica del suo lavoro, l’impegno e la passione lo contraddistinguono, spingono lo spettatore al di là delle apparenze, poiché per lui l’opera d’arte esiste prima d’essere e di poter essere realizzata.