Recensioni

Berardino Del Bene,

Un uomo che dopo le fatiche che comportano i legami terreni del vivere quotidiano, scopre la vocazione del cronista ed adoperando il pennello a mo’ di penna, descrive con spontanea limpidezza e disarmante innocenza le brutture di questa società “evoluta”.

La sua pittura, che scaturisce dal bisogno interiore di riportare l’uomo nella sua dimensione umana e soprattutto spirituale, espone in chiave narrativa, similmente all’antico cantastorie, i problemi che affliggono questa società, senza mai assurgere al ruolo di giudice ma lanciando messaggi.

Quella di Berardino Del Bene è una pittura di denuncia che aderisce al suo “sentire” personale; tanto personale ed intimo da indurlo a non esporre le sue opere se non nella propria casa.

Scoprire questa sua vocazione, questa istintiva forza creativa, è casuale ed avviene ad opera del maestro Walter Scorti che lo induce ad “uscire dal guscio” per dare voce alle sue visioni.

Lettera firmata dal Critico D’arte Francesco Dall’Acqua, 1991

Berardino Del Bene

Si presenta in immagini che non escludono affatto la conoscenza del disegno. Considerando la grande confusione che c’è nel mondo dell’arte, nella ricerca, si può considerare che egli abbia trovato una strada originale e di limpidezza cromatica.

Se Lichnstein fosse presente avrebbe detto; “questo pittore si trova sulla buona strada, e la fortuna lo seguirà…”

Lettera firmata da Ibrahim Kodra, contemporaneo di Picasso Milano, 24 luglio 1996

L’espressione pittorica di Berardino Del Bene

Deriva dagli spunti narrativi della contemplazione del mondo naturale e dalle smaglianti visioni paesaggistiche della sua terra, osservata nel volgere delle stagioni, nel variare della morfologia e della spontanea vegetazione.

L’artista compone le forme ed i colori con armonia, in un realismo misurato, nel quale la rappresentazione oggettiva non sovrasta né esclude l’interpretazione personale.

Emozioni e sentimenti, mirabilmente intessuti nel vibrare delle luci e delle tinte, si comunicano con immediatezza al fruitore.

Del Bene struttura i colori con gradevole equilibrio, in infinite gradazioni timbriche, con vivaci accentuazioni nel tracciato ben ordinato dei piani e delle prospettive.

Una delicata nota di poesia s’insinua tra le maglie della raffigurazione pittorica, conferendo all’insieme un composto ritmo.

Corriere Del Giorno di Puglia e Basilicata, 16 marzo 1995 Artisti di casa nostra

La freschezza della provincia con piena autonomia espressiva: Berardino del Bene

Assai spesso la provincia offre in fatto d’arte, delle grosse sorprese anche per il critico più accorto.

E il piacere della scoperta – di una buona pittura, si tratta di Berardino Del Bene, certo che con un bagaglio cosi denso e variegato di esperienze, nel crogiolo sempre vivo del figurativo, da alcuni anni ancorato ad una sorta di pittura memoriale a cavallo tra l’onirico e il postrealismo tipicamente mediterraneo Del Bene e pittore di tutto rispetto.

Del Bene, della provincia conserva Ia freschezza e l’autonomia espressiva la caparbietà a voler rompere certi silenzi, la gioia intima a gustare, quasi in maniera palpabile, quello che la pittura ti può dare o far scoprire con l’occhio della memoria.

Ne viene fuori, proprio dalla memoria, in stretta simbiosi con la propria coscienza, nella produzione recente, uno scandagliare attento e meticoloso, talvolta pungente, talvolta icastico, della realtà, quella intima o esterna, della storia, della quotidianità, dell’uomo.

E vi affiora passo dopo passo, tela dopo tela, una miriade di personaggi la cui storia Del Bene rappresenta con una grafia scorrevole ed un colore palpabile, cogliendo di ciascun soggetto non già la corteccia esteriore ma la drammaticità esteriore espressa con sorprendente carica emotiva capace di trasmettere nel fruitore, tout court, una lettura apparentemente facile all’occhio ma chiaramente meticolosa e vera alla coscienza.

Lello Spinelli Giornalista del Quotidiano Puglia, Ottobre 1997